DAL 24 APRILE AL 1° SETTEMBRE A PALAZZO DUCALE
SAMANTHA DE MARTIN
10/01/2024
Nostalgia. Storie ed espressioni di un sentimento dal Rinascimento all’arte concettuale è il titolo della mostra in programma a Palazzo Ducale, un’avventura interdisciplinare che chiama a raccolta tutte le arti, dalla pittura alla scultura, dall’architettura alla fotografia, facendo dialogare epoche diverse.
Era stato l’alsaziano Johannes Hofer, giovane laureando in medicina, a identificare nel 1688 il sentimento della nostalgia, interpretata come patologia clinica. Nella sua Dissertatio medica de ΝΟΣΤΑΛΓΙΑ pubblicata a Basilea aveva classificato i malesseri fisici e psichici patiti dai soldati svizzeri durante le trasferte militari come conseguenza ed effetto della loro lontananza da casa. La definizione tedesca heimwehe rimarcava la lontananza dal proprio luogo d’origine come causa di questo stato di sofferenza fisica ed emotiva.
Questa patologia, che ci piace forse di più collegare alle due radici di origine greca, nostos (ritorno a casa) e algos (dolore) fu analizzata anche da Immanuel Kant in riferimento alle trasferte militari.
Jan II Brueghel il Giovane, Adamo ed Eva nel paradiso terrestre, 1640 c., Olio su tavola, Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana
Il percorso, che parte dal Rinascimento per approdare ai giorni nostri, abbraccerà circa 120 opere, a partire dalla Dissertatio Medica de ΝΟΣΤΑΛΥΙΑ di Johannes Hofer dalla Biblioteca università di Basilea. I capolavori d’arte di Otto e Novecento si confronteranno con opere di artisti come Yves Klein, Lucio Fontana, Ettore Spalletti, fino ad arrivare ad Anish Kapoor. Sentimento ambivalente che, alla maniera di un flusso carsico, riaffiora ciclicamente riaffermandosi, nel corso della storia, in tutte le sue mutevoli forme ed espressioni, individuali e collettive, la nostalgia ha un’anima complessa. Per questo più che inquadrarla in un percorso cronologico la mostra la declina in nove sezioni tematiche che rendono più vivace il discorso interdisciplinare.
“La complessità temporale che connota la nostalgia – spiega il curatore della mostra, Matteo Fochessati – impedisce di costruire un percorso cronologico. La nostalgia fa riferimento a qualcosa accaduto nel passato e c’è sempre un corto-circuito tra presente e passato. Esiste poi una nostalgia del presente, cara a Borges, e addirittura una nostalgia del futuro”.
Le opere in mostra arriveranno a Genova da diverse istituzioni museali italiane e straniere, dal Complesso monumentale della Pilotta Galleria Nazionale di Parma, al MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto, dal Musée des Beaux-Arts di Lione a The Wolfsonian–Florida International University (The WFIU) di Miami, oltre che da alcune collezioni private.
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