Cassazione Civile, Sez. I, 13 maggio 2024, n. 12967 – Pres. Genovese, Rel. Tricomi Il trattamento di dati biometrici tramite intelligenza artificiale

La Corte di Cassazione, Prima Sezione Civile, con sentenza n. 12967 del 13 maggio 2024 si è pronunciata in ordine ai principi che reggano un utilizzo lecito di sistemi di intelligenza artificiale che implichino trattamento di dati biometrici.

Nel caso di specie, un’università italiana aveva utilizzato un programma finalizzato ad accertare eventuali scorrettezze da parte degli studenti, nell’ambito dello svolgimento degli esami a distanza, catturando le immagini video e la schermata dello studente, contrassegnando i momenti in cui erano rilevati comportamenti insoliti o sospetti mediante registrazione video e istantanee scattate a intervalli casuali, al fine di tenere traccia di comportamenti anomali.

Questo il principio di diritto affermato dalla Cassazione:

In tema di trattamento dei dati personali, ai sensi dell’art. 9 del Regolamento (UE) 2016/679ricorre un trattamento di dati biometrici, come definiti dall’art. 4, n.14 del Regolamento 2016/679, quando i dati personali sono ottenuti mediante un trattamento tecnico automatizzato specifico, realizzato con un software che, sulla base di riprese e analisi delle caratteristiche fisiche, fisiologiche o comportamentali di una persona fisica, le elabora, evidenziando comportamenti o elementi anomali, e che perviene a un esito conclusivo, costituito da una elaborato video/foto che consente (o che conferma) l’identificazione univoca della persona fisica, restando irrilevante la circostanza che l’esito finale del trattamento sia successivamente sottoposto alla verifica finale di una persona fisica.

 

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